STABILIRE UNA CONNESSIONE

Stabilire una connessione

“Come psicologa adoro lavorare con gli adolescenti e i giovani adulti. Difficili eh, ma quando ottengo la loro fiducia e mi consentono di entrare nel loro mondo, mi affascinano tremendamente e lo trovo di grande arricchimento personale.”

Susanna Grassi

A TU PER TU CON I NOSTRI RAGAZZI

Muoversi con delicatezza e amore

Quando entro in sintonia con un adolescente, ne ottengo la fiducia e ho il permesso di accedere a quel suo mondo fatto di paure, rabbia, incertezze ma anche di passione, ribellione ed energia, ne sono affascinata.

Gli adolescenti ti misurano, ti mettono alla prova, ti studiano per capire se meriti di poter anche solo sbirciare nel loro universo aggrovigliato. Se poi riesci a entrarci, sai che ti devi muovere con estrema delicatezza e soprattutto con tanto amore. E amore riceverai, perché loro sono così: spietati al bisogno ma pronti a darti tutto. E quel tutto, quanto è prezioso!

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STARE IN ASCOLTO

Per cogliere i segnali di disagio

Il supporto psicologico per i disturbi dell’adolescenza riguarda una fase della vita complessa, delicata e di profondo cambiamento. Una fase che ha una propria dignità e merita una valutazione attenta e specifica.

Dobbiamo imparare a cogliere i segnali degli adolescenti, osservare i loro agiti, capirne il vissuto e guidarli nella conquista del loro vero sé e nella rappresentazione del proprio corpo, della propria identità e di sé in relazione con gli altri.

SENTIRSI VISTI E VALORIZZATI

L’adolescente e il suo vero Sé

La cultura contemporanea è fortemente incline al narcisismo spingendo alla realizzazione grandiosa di sé, alla forza, al successo e alla vittoria sull’altro. Rispondere oggi alle attese sociali è estremamente complesso e questo rischia di far allontanare l’adolescente del suo vero sé (non ancora ben identificato) perché lo sente come inadeguato e fallimentare. Questo pone il rischio di costituzione di un falso sé che possa essere più facilmente riconosciuto, apprezzato e in grado di non tradire le aspettative prestazionali che spesso i genitori hanno nei confronti dei loro figli per paura che siano troppo fragili e incapaci di affrontare le delusioni della vita. Il non sentirsi visti e valorizzati per come si è realmente provoca ferite profonde. Ma il dolore non può essere mostrato ed ecco che spesso si attiva la rabbia e la trasgressione, come forma di ribellione e ricerca di autonomia ed espressione autentica di sé.

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I malesseri che più mi vengono riportati:

Immagine corporea / Dismorfismo / Disturbi alimentari

Nel passaggio evolutivo dall’infanzia all’adolescenza gli adolescenti si ritrovano a dover integrare la propria immagine che cambia con un sé che desidera affermarsi e comunicare la propria autonomia e identità.
Gli effetti di una società che sempre più esalta una bellezza stereotipata, spesso artefatta e priva di imperfezioni hanno portato molti adolescenti, generalmente più sensibili al giudizio esterno, a sentirsi perennemente in difetto e inadeguati rispetto alle aspettative sociali legate al proprio apparire e questo a discapito dell’affermazione di sé autentico e profondamente sentito.
Se da un lato vorrebbero esser accettati per come sono perché contrari alle discriminazioni, dall’altro fanno di tutto per omologarsi al gruppo dei pari e assomigliare a modelli di riferimento, come attori, influencer, personaggi famosi dal fisico cosiddetto perfetto.
Questo porta molti adolescenti a percepirsi come brutti e non meritevoli di attenzione e a vivere il giudizio degli altri come metro di valutazione del proprio valore che si basa sempre più su criteri di attrazione estetica.
La condizione di disagio psicologico può esser molto forte e avere ripercussioni sui rapporti sociali, sul rendimento scolastico e/o sportivo e sul proprio stato di benessere. Nei casi più gravi questo disagio può sfociare in disturbi più profondi, come i disturbi del comportamento alimentare o la dismorfofobia, caratterizzato da una visione distorta del proprio aspetto fisico e da un’attenzione esagerata per la propria immagine.
Un percorso di psicoterapia può risultare necessario per modificare la percezione distorta di sé, ridurre tutti quei rituali di controllo che spesso si innescano e recuperare una solida autostima necessaria al benessere individuale e sociale.

Socializzazione e Difficoltà scolastiche

La socializzazione e l’amicizia col gruppo dei pari sono fondamentali in adolescenza. Ma la socialità può creare disagio in molti ragazzi, soprattutto in momenti di passaggio, come quelli che si verificano a scuola, in cui l’adolescente deve ricollocare se stesso e gli altri nel mondo.
La scuola rappresenta un luogo che propone continue sfide sociali, spesso complesse per l’adolescente; è il luogo in cui l’adolescente sperimenta le più importanti esperienze di gratificazione ma anche di mortificazione sociale.
La scuola è spesso teatro di disagio, un disagio che può nascere dalla difficoltà di socializzare ed essere accettato dai pari, da un insuccesso scolastico che famiglia e ragazzi attribuiscono spesso a difficoltà cognitive o mancanza di volontà, dall’avvertire un disinteresse totale in ciò che viene insegnato… Tutte forme di malessere che rischiano di portare al ritiro sociale (come per esempio il fenomeno Hikikomori) o fobia scolastica (accompagnata spesso da attacchi di panico). È importante andare a fondo di ogni disagio manifesto e chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta per poter attraversare questa delicata fase di crescita affrontando senza giudizio le proprie difficoltà e paure.

Assertività, Progettualità

L'adolescenza rappresenta un momento di transizione caratterizzato da molti eventi significativi in cui l’adolescente è chiamato a prendere decisioni, sperimentare la propria autonomia, mettersi in discussione ed esplorare continue possibilità future che lo orientano nella formazione di un’identità chiara e integrata.
L’autoaffermazione si rivela un funzionamento indispensabile nello sviluppo di un adolescente, una capacità che ha a che fare con l’essere in grado di farsi spazio, di esprimersi, di raggiungere obiettivi e superare traguardi nella vita sociale, scolastica e sportiva.
L’autoaffermazione è legata anche alla capacità di valutare le situazioni reali e di scegliere le strade che sono più adatte a sé e ai propri progetti, progetti che vengono alimentati dall’entusiasmo e dalla passione, e non dal controllo e dalla compiacenza altrui.
Un adolescente oggi fa spesso fatica a progettare perché vive nell’incertezza, nella paura di sbagliare e di fallire. Un lavoro profondo su di sé con l’aiuto del terapeuta aiuta ad accettare la possibilità di sbagliare senza che i propri errori compromettano la percezione e il riconoscimento del proprio valore. Aiuta a rafforzare la propria autostima, ad alimentare il desiderio della sperimentazione di sé e a nutrire quella vitalità necessaria alla ricerca di una propria realizzazione.

Rapporto Conflittuale con i genitori

Durante l’adolescenza il conflitto tra genitori e figli/e rappresenta una tappa fondamentale per lo sviluppo della personalità. È attraverso il conflitto e la sfida con le figure di riferimento, che l’adolescente sperimenta la sua autonomia, la sua forza e getta le basi per acquisire una maggior indipendenza.
I genitori si trovano spesso in difficoltà di fronte ad atteggiamenti conflittuali e ribelli dei propri figli, alimentando sentimenti di impotenza e preoccupazione.
Ciò che rende ancora più complesso il ruolo del genitore è quello di comprendere l’ambivalenza e contraddizione che spesso caratterizzano i comportamenti di un adolescente. Sì, perché se da una parte desiderano essere più liberi e autonomi nell’ affermare loro stessi, dall’altra hanno ancora bisogno di essere protetti e sostenuti.
Un supporto psicologico può risultare utile sia per il genitore smarrito che non riconosce più il figlio e non sa come comportarsi, sia per l’adolescente che non si sente capito e prova rabbia e frustrazione.

New Addiction e Nomofobia (Sindrome da Disconnessione)

Nell’ultimo decennio i concetti di abuso e di dipendenza che prima si riferivano solo al consumo di sostanze, includono un gruppo di disturbi in cui l’oggetto della dipendenza può essere un’attività lecita e socialmente accettata per la quale si arriva a perdere il controllo tanto da non poterne più fare a meno, facendo emergere un grave malessere e sintomi ad esso correlati.
Tra le new addiction troviamo la dipendenza dalle relazioni affettive, dallo shopping, dal gioco d’azzardo, dal sesso, da internet, da smartphone.
Internet e le nuove tecnologie, sono settori in continua crescita ed evoluzione e rappresentano realtà che influenzano notevolmente il comportamento delle persone, soprattutto in adolescenza.
La Nomofobia (Sindrome da Disconnessione), si riferisce alla paura di rimanere fuori dal contatto di rete mobile, accompagnata da una forte sensazione di ansia legata all’idea di non essere rintracciabili, alla necessità di un costante aggiornamento sulle informazioni che riguardano altri e al bisogno di consultare il telefono di continuo, sviluppando una vera e propria ossessione.
Per ognuno di questi disturbi il supporto terapeutico psicologico può davvero fare molto.

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LA CRISI DELL’ADOLESCENTE

Un disagio che va rispettato

La mobilità di un’epoca caratterizzata da forte incertezza e instabilità affettiva, sociale e relazionale porta noi psicologi a intervenire con estrema cautela di fronte alla crisi dell’adolescente, prestando attenzione ai possibili rischi e astenendoci dall’applicare “regole educative” universali.
Occorre comprendere il contesto sociale e culturale in cui i nostri ragazzi vivono, evitando di “patologizzare” necessariamente certi comportamenti. Allo stesso tempo il disagio che loro riportano va rispettato e ascoltato, senza banalizzarlo classificandolo come una “ragazzata”.

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